Quindicesima Tappa: l’ascensore dei tassi d’interesse

Ben tornati, il nostro viaggio riparte dai tassi di interesse e dagli effetti che hanno sui nostri investimenti. Nell’episodio dedicato alle obbligazioni, avevamo iniziato a parlarne attraverso i nostri carrelli della spesa. Torniamo a quell’esempio per capire meglio. Ci siamo detti che una obbligazione funziona un po’ come il carrello della spesa: prestiamo la nostra moneta per riprenderla alla fine; nel frattempo utilizziamo il carrello, cioè riceviamo dalla nostra obbligazione delle cedole che verranno accreditate sul nostro conto. All’improvviso, un nuovo carrello della spesa arriva nel nostro supermercato. Stessa moneta da inserire, ma molto più comodo da utilizzare. Scegliamo, dunque, di cambiare. Qualcuno si starà chiedendo: cosa c’entra questo con i tassi di interesse? Quando i tassi di interesse salgono, potremmo trovare nuove obbligazioni della stessa società, con la stessa scadenza e della stessa tipologia ma con delle cedole più alte. Se abbiamo bisogno di vendere la nostra obbligazione, nessuno vorrà comprarla se allo stesso prezzo può ottenere un guadagno maggiore. Cosa accade allora? Qualcuno sarà disposto a pagare meno per comprare la nostra obbligazione. Ma quanto meno? Esattamente un prezzo a tal punto più basso da permettergli di avere un guadagno almeno pari a quello che avrebbe comprando le nuove obbligazioni. Questo, se ci pensate, accade tutti i giorni. Proviamo a capirlo meglio con un esempio. Immaginate di essere davanti alle vetrine di 2 negozi, stessi prodotti ma prezzi diversi. Chiunque sceglierà di entrare nel negozio con i prezzi più bassi. L’altro dovrà adattarsi o non riuscirà a vendere nulla.

E se i tassi d’interesse dovessero scendere? In quel caso la nostra obbligazione sarà più conveniente, tutti vorranno il nostro carrello e saranno disposti a pagare un prezzo più alto. Ci sono metodi molto precisi per capire di quanto si muove il nostro prezzo. Al momento ci basta sapere che più è lontana la scadenza della nostra obbligazione e più basse solo le cedole che arrivano sul nostro conto, maggiore sarà il movimento del prezzo. Per questo, nei precedenti episodi ci siamo detti che per scegliere una obbligazione dobbiamo verificare che la sua scadenza rispetti i nostri obiettivi. In questo modo saremo in grado di aspettare per riprenderci i nostri soldi, anche quando il prezzo, prima della scadenza, scende.

Qualcuno starà pensando: non c’è un modo per comprare una obbligazione senza doversi preoccupare dei tassi di interesse? La risposta è: si. Fino ad ora abbiamo parlato di obbligazioni a tasso fisso, cioè di obbligazioni che prima di essere acquistate ci dicono con precisione quali saranno le nostre cedole. Esistono però anche le obbligazioni a tasso variabile. Cosa sono? Sono delle obbligazioni che adattano la nostra cedola al movimento dei tassi di interesse. Rinunciamo a qualcosa quando i tassi scendono per essere sicuri di non veder muovere troppo il nostro prezzo quando i tassi salgono. Spesso utilizzano delle formule più o meno complesse per calcolare le nostre cedole, ma a noi basta sapere che possono essere un buon metodo per proteggersi dalle variazioni dei tassi.

E per le azioni? Quale è l’effetto dei tassi d’interesse? Come abbiamo detto nei precedenti episodi, per le azioni le valutazioni sono molto più complesse. Ripartiamo dalla nostra società che produce cioccolata per capire meglio. Ci siamo detti che l’obiettivo della nostra società sarà quello di vendere ad un prezzo superiore ai costi per produrla. Ecco, i costi. Tra i fattori che influenzano i nostri costi ci sono anche i tassi d’interesse. Come? Cerchiamo di capirlo insieme con un esempio. Nel nostro laboratorio di cioccolata abbiamo bisogno di sostituire un vecchio macchinario. Quello nuovo costa tanto, non abbiamo tutti i soldi a disposizione, dobbiamo chiedere un prestito. Ecco, se i tassi d’interesse salgono, quel prestito ci costerà di più. E i nostri guadagni diminuiranno. Per questo, quando si sceglie di investire in una azione, si devono preferire quelle società che con la loro attività riescono sempre ad avere la liquidità a disposizione per tutte le possibili spese. Minore è il livello dei loro debiti, minore sarà la possibilità che vadano in difficoltà quando i tassi d’interesse aumentano.

Ci sono poi società, come le banche, che con i tassi d’interesse ci lavorano tutti i giorni. Per loro, ad esempio, i tassi più alti possono aiutare ad avere dei guadagni più alti. Punto d’attenzione: quello dei tassi d’interesse è uno solo dei fattori da considerare. L’errore da non commettere è quello di pensare che tutte le società di uno stesso settore siano tutte uguali. Noi sappiamo bene che ogni cioccolata ha le sue caratteristiche. Dobbiamo scegliere le azioni di quella società che in futuro venderà più cioccolata di tutte le altre, senza avere troppi debiti. Non serve, quindi, farsi prendere dalla fretta. Meglio non rischiare un mal di pancia, che può far male anche al nostro portafoglio. Se non siamo sicuri di poter scegliere bene, meglio affidarsi ai fondi ed agli etf azionari.

E i certificati d’investimento? Per capire come si comportano quando i tassi d’interesse cambiano, dobbiamo mettere insieme più strumenti nel nostro zaino. Ci siamo detti che un certificato dipende da un sottostante. Prima, quindi, dobbiamo capire come questo sottostante è legato ai tassi d’interesse. Per farlo ci basta seguire i ragionamenti fatti prima per azioni ed obbligazioni. Questo, però, non basta. Quando compriamo un certificato, infatti, conosciamo i possibili guadagni a seconda di cosa farà il nostro sottostante. Se i tassi salgono, sarà possibile comprare altri strumenti, compresi nuovi certificati, che possono dare guadagni più alti. Proprio come per le obbligazioni, in questo caso, il prezzo dei nostri certificati scenderà. Anche in questo caso, quindi, nessuna fretta e un occhio alle scadenze per rispettare i nostri obiettivi.

Prima di fermarci ad osservare il paesaggio, parliamo della liquidità. Qualcuno si starà chiedendo: anche i soldi che ho sul conto dipendono dai tassi d’interesse? Non proprio, ma dobbiamo valutare il costo-opportunità. Cosa significa? Se teniamo troppi soldi sul conto quando i tassi sono alti, stiamo rinunciando a dei possibili guadagni. Il costo-opportunità è proprio quel guadagno che perdiamo restando fermi. Questo non significa che dobbiamo necessariamente investire tutti i nostri risparmi ma, come detto nell’episodio della pianificazione, dobbiamo imparare a tenere sul conto solo la liquidità che può servirci per le nostre spese. Il resto deve essere investito. Sempre rispettando obiettivi e scadenze.

Siamo giunti, così, al termine anche di questo episodio. Piccola sosta, dunque,  pronti come sempre a ripartire con un nuovo episodio dedicato alle obbligazioni.


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